lunedì 1 agosto 2011

LA PUGLIA E IL SALENTO

PUGLIA
La Puglia (Pùglie in barese e in foggiano, Pùgghie in tarantino e in salentino)[3] è una regione dell'Italia meridionale di 4.091.259 abitanti[4]. Il capoluogo è Bari. Confina a nord-ovest con il Molise, a ovest con la Campania e la Basilicata ed è bagnata dal mare Adriatico a est e nord e dal mar Ionio a sud.
Comprende le province (da nord verso sud) di Foggia, Barletta-Andria-Trani, Bari, Taranto, Brindisi e Lecce[5]. La Puglia è la regione più orientale d'Italia: la località più a est è Punta Palascìa, presso Otranto, distante circa 80 km dalle coste dell'Albania.


Territorio

I territori della Puglia
Oltre ad essere la regione più orientale d'Italia, la Puglia, con circa 800 chilometri di coste è una delle regioni italiane con maggiore sviluppo costiero[6]. Lungo la costa si alternano tratti rocciosi (come sul Gargano), falesie (nel sud barese e nel basso Salento), ma anche litorali sabbiosi (come lungo il Golfo di Taranto). Nel 2010 il Ministero della Salute ha dichiarato balneabile il 98% delle coste pugliesi.[7]
L'interno della regione è prevalentemente pianeggiante e collinare, senza evidenti contrasti tra un territorio e l'altro. Tuttavia, vi sono otto sub regioni differenti: il Gargano e il Subappennino Dauno sono le uniche zona montuose della Puglia (con rilievi che non superano i 1100 metri s.l.m.);[8] il Tavoliere delle Puglie, esteso per 3000 chilometri quadrati,[8] rappresenta la più estesa pianura d'Italia dopo la Pianura Padana;[9] le Murge, un altopiano di natura calcarea posto a sud del Tavoliere che si estende fino alle Serre Salentine;[6] la Terra di Bari, tra la Murge e il mare Adriatico, è un'area pianeggiante o leggermente ondulata; la Valle d'Itria, situata a cavallo tra le province di Bari, Brindisi e Taranto, si caratterizza da un'alternanza tra vallate e ondulazioni e soprattutto da un'elevatissima popolazione sparsa (questa è la zona di maggior concentrazione di trulli);[10] l'Arco ionico tarantino si estende dal sistema murgiano, a nord, fino alla penisola salentina, a sud, abbracciando una zona collinare ed una vasta zona costiera pianeggiante;[11] il Salento occupa l'intera omonima penisola, ed è formato per la maggior parte da vaste pianure (il Tavoliere di Lecce) alternate a lievi ondulazioni (a nord vi sono gli ultimi rilievi dell'altopiano murgiano, mentre a sud vi è la presenza delle Serre Salentine).[12]
Alla Puglia appartiene l'arcipelago delle Tremiti, a nord-est al largo della costa garganica, le piccole isole Cheradi, presso Taranto e l'isola di Sant'Andrea dinanzi alla costa di Gallipoli. Dal punto di vista geografico la regione fisica pugliese include anche il piccolo arcipelago di Pelagosa, a nord-est delle Tremiti, che oggi è parte della Croazia.

 Geologia

Dolina Pozzatina, un evidente caso di carsismo sul Gargano
Dal punto di vista geologico la Puglia è costituita per quasi l'80% da rocce calcaree e dolomitiche in tutte le loro varietà.[13]
Nel Giurassico medio e inferiore, nella parte geologica che poi diventerà la Puglia vi erano isole e scogliere sommerse dall'oceano Tetide e dai mari epi-continentali che la frammentazione della Pangea andava formando: con il progressivo deposito sui fondali dei gusci dei microorganismi marini, che li formavano sottraendo all'acqua il carbonato di calcio (CaCO3), si formò uno strato di rocce sedimentarie calcaree e dolomitiche, spesso in media centinaia di metri. Strati così spessi poterono formarsi non solo per la durata del processo di sedimentazione, circa 125 milioni di anni, ma anche per effetto della loro progressiva subsidenza[14].
Nel Cretacico[15] buona parte della Puglia era al di sopra del livello del mare, per quanto la regione si presentasse come un arcipelago. In questo periodo iniziano i primi fenomeni carsici. Nel Paleocene una serie di intrusioni subvulcaniche crearono la Punta delle Pietre nere, in prossimità di Marina di Lesina, le uniche rocce magmatiche affioranti in Puglia[16].
Tra i 12 e i 2 milioni di anni fa l'Appennino prende la sua forma definitiva[17]: nel processo di creazione di questa catena montuosa la Puglia non è direttamente coinvolta, ma ne subisce soltanto gli effetti secondari. Nel processo di orogenesi degli appennini, infatti, la Puglia rappresenta l'avampaese, cioè quella massa continentale che fa da ostacolo alla spinta orogenetica proveniente da un'altra massa. In questo periodo si forma anche la cosiddetta fossa bradanica, e il processo di sedimentazione provvede alla formazione dei calcari teneri, come il tufo. Diecimila anni fa si completa il Tavoliere con i laghi di Lesina e Varano[18]

 Idrografia

Panorama dei Laghi Alimini a Otranto
La natura carsica di gran parte del territorio pugliese e la scarsità di precipitazioni rendono la regione particolarmente povera di corsi d'acqua superficiali. Con l'eccezione dell'Ofanto e del Fortore, che hanno in Puglia solo parte del loro percorso, i fiumi pugliesi sono caratterizzati per lo più corsi brevi e a carattere torrentizio, come accade al Candelaro, al Cervaro e al Carapelle.
I laghi naturali della regione sono tutti laghi costieri, separati dal mare Adriatico mediante stretti cordoni sabbiosi. I maggiori sono quelli di Lesina e di Varano sulla costa settentrionale del Gargano. In territorio di Manfredonia si trova l'area umida del lago Salso, alimentata dalle acque dolci del Cervaro. Le Saline di Margherita di Savoia sono invece il residuo del cosiddetto lago di Salpi, attestato in epoca romana. Più a sud, presso Otranto, si trovano invece i laghi Alimini.
Tra gli invasi artificiali, il lago di Occhito, a monte della omonima diga costruita sul fiume Fortore nei pressi del confine col Molise, è il primo bacino artificiale realizzato in Puglia, dal Consorzio per la Bonifica della Capitanata di Foggia, per fronteggiare le frequenti crisi idriche della regione. Più recente è il lago sul torrente Locone, affluente dell'Ofanto, realizzato nel territorio di Minervino Murge al confine con la Basilicata.

Orografia


La Puglia per zone altimetriche
Il suo territorio è pianeggiante per il 53,3%, collinare per il 45,3% e montuoso solo per l'1,4% il che la rende la regione meno montuosa d'Italia. I monti più elevati si trovano nel subappennino Dauno, nella zona nord-occidentale, al confine con la Campania, dove si toccano i 1152 m del Monte Cornacchia, e sul promontorio del Gargano, a nord-est con i 1055 m del monte Calvo.
Il territorio collinare pugliese è suddiviso tra le Murge e le serre salentine. La Murgia (o le Murge), è una subregione pugliese molto estesa, corrispondente a un altopiano carsico di forma rettangolare compresa per gran parte nella provincia di Bari e in quella di Barletta-Andria-Trani. Si estende a occidente toccando la provincia di Matera, in Basilicata; inoltre si prolunga verso sud nelle province di Taranto e Brindisi. Si suddivide in Alta Murgia, che rappresenta la parte più alta e rocciosa, costituita prevalentemente da bosco misto e dove la vegetazione è piuttosto povera, e in Bassa Murgia, dove la terra è più fertile e ricoperta in prevalenza da oliveti. Le serre salentine, invece, sono un elemento collinare che si trova nella metà meridionale della provincia di Lecce.
Le pianure sono costituite dal Tavoliere delle Puglie, che rappresenta la più vasta pianura d'Italia dopo la Pianura Padana e occupa quasi la metà della Capitanata; dalla Pianura Salentina, un vasto e uniforme bassopiano del Salento che si estende per gran parte del brindisino (piana brindisina), per tutta la parte settentrionale della provincia di Lecce, fino alla parte meridionale della provincia di Taranto, e dalla fascia costiera della Terra di Bari, quella parte di territorio stretto tra le Murge e il mare Adriatico e comprendente l'intero litorale dalla foce dell'Ofanto fino a Fasano.


Un'immagine delle Isole Tremiti


La costa presso Polignano a Mare

Clima
Per approfondire, vedi le voci Stazioni meteorologiche della Puglia e Clima della Puglia.
In tutta la Puglia il clima è tipicamente mediterraneo[19]: le zone costiere e pianeggianti hanno estati calde, ventilate e secche e inverni miti. Le precipitazioni, concentrate durante l'autunno inoltrato e l'inverno, sono scarse e per lo più di carattere piovoso in pianura, mentre sull'altopiano delle Murge sono frequenti le nevicate in caso di correnti fredde da est. In autunno inoltrato e in inverno sono frequenti le nebbie mattutine e notturne nella Capitanata e sulle Murge. Le escursioni termiche tra estate e inverno sono notevolissime nelle pianure interne: nel Tavoliere si può passare dagli oltre 40 °C estivi ai -2 °C / -3 °C delle mattine invernali.


Storia


L'insediamento umano in Puglia risale quanto meno a 250.000 anni fa, come testimoniano i resti fossili dell'Uomo di Altamura, una forma arcaica di Homo neanderthalensis. Numerosi sono i reperti di epoca preistorica, tra i quali diversi menhir e dolmen[20]. Intorno al I millennio a.C., si insediarono sul territorio i popoli dei Dauni, dei Peucezi e dei Messapi di probabile origine illirica[21], e più tardi, in epoca ellenica, numerose furono le colonie magnogreche soprattutto nella parte meridionale della regione, tra le quali la città spartana di Tarentum.
Le origini del nome
Il toponimo storico Apulia (esito latino del greco Ἰαπυγία, Japigia) deriva dall'antica popolazione degli Apuli (gr. Japigi) che in epoca preromana abitavano la parte centro-settentrionale della regione (i Dauni a nord, i Peuceti al centro, mentre a sud era stanziato l'affine popolo dei Messapi). Il termine Japudes (Japigi) si compone del prefisso arcaico "jap-", che indicherebbe i popoli provenienti dall'altra costa dell'Adriatico. Secondo una diffusa pseudo-etimologia, invece, Apulia deriverebbe da Apluvia, ossia terra senza piogge[22].

Con l'occupazione romana fu istituita la Regio II Apulia et Calabria, che includeva un territorio appena più esteso dell'attuale regione: solo in seguito il toponimo Apulia sarebbe stato adottato per designare anche la penisola salentina.

Solo negli ultimi decenni l'uso del singolare Puglia si è stabilizzato; fino a prima dell'istituzione delle regioni, infatti, si usava indifferentemente anche il nome le Puglie[23].

Ben presto Roma comprese l'importanza strategica dell'Apulia, ma l'occupazione della regione, nel III secolo a.C., non fu agevole soprattutto per la resistenza di Tarentum e Brundisium. Nel 216 a.C. a Canne l'esercito romano patì contro i Cartaginesi di Annibale la sua peggiore sconfitta. Venne quindi istituita la Regio II Apulia et Calabria[24], che includeva anche il Sannio, una parte dell'attuale Molise e la Basilicata orientale. Con la costruzione della via Appia e, in epoca imperiale, della via Traiana (lungo cui prosperarono città come Aecae, Herdonia, Silvium, Canusium e Bitonto), la regione occupò posizioni di primato nella produzione del grano e dell'olio, diventando la maggior esportatrice di olio d'oliva in Oriente[25].
Alla caduta dell'Impero Romano d'Occidente, anche la Puglia attraversò un lungo periodo di sofferenza[26]. Molti popoli si alternarono sul territorio, ma alla fine divenne dominio dell'Impero Bizantino. Bari divenne capoluogo di un territorio esteso sino all'odierna Basilicata e sottoposto all'autorità di un capitano, nome del governatore bizantino da dove deriva il termine Capitanata. Con l'arrivo dei Normanni, Taranto diventò la capitale dell'omonimo principato, esteso su tutta la Terra d'Otranto.
Sia con i Normanni che con gli Svevi capeggiati dagli Hohenstaufen[27], la Puglia conseguì un grande progresso materiale e civile, che toccò l'apice con Federico II, a cui si deve la realizzazione di una serie di edifici laici e treligiosi, alcuni di alto valore artistico, tra cui Castel del Monte ad Andria. Tra il 1200 e il 1400 la Puglia fu sotto la dominazione degli Angioini, all'interno del Regno di Napoli, a cui si sostituirono gli spagnoli: a partire da questo momento cominciò a radicarsi il potere dei latifondisti sul territorio.
Dopo varie prese di potere, nel 1734 la Puglia, con la battaglia di Bitonto passò, insieme al resto del Regno di Napoli dagli Asburgo ai Borboni, sancendo l'indipendenza del Regno delle due Sicilie. Tra il 1806 e il 1815, vi fu la dominazione francese che provvide alla modernizzazione della Puglia con l'abolizione del feudalesimo e con le riforme giudiziarie.
Movimenti liberali si formarono in tutta la regione nel 1820 con il diffondersi della Massoneria e della Carboneria[28]. Con il Regno d'Italia costituito nel 1861, la Puglia fu divisa amministrativamente nelle province di Foggia, Bari e Lecce; a queste si aggiunsero nel Novecento le province di Brindisi e Taranto. Nel periodo postumo all'unità d'Italia, sorsero diverse bande brigantesche, soprattutto in Capitanata e Terra di Bari; tra i maggiori esponenti sono da menzionare Michele Caruso, Antonio Angelo Del Sambro e Giuseppe Schiavone, quest'ultimo fedele luogotenente del capobrigante lucano Carmine Crocco.
Con il progressivo decadere del latifondo, decaddero anche le antiche masserie pugliesi, proprietà di media estensione agraria. Durante il Fascismo la Puglia fu interessata da numerose bonifiche in vaste aree e, successivamente alla riforma agraria del secondo dopoguerra, la regione ha goduto di un forte sviluppo agricolo. Negli anni settanta e negli anni ottanta l'economia della regione passò dal settore primario a quello terziario, con il notevole sviluppo derivato dal settore turistico.
Nel 1946, durante i lavori dell'Assemblea Costituente della Repubblica Italiana, fu avanzata la proposta di fare della Puglia e del Salento due regioni distinte. Il 17 dicembre 1946, dopo la relazione di Giuseppe Codacci Pisanelli, la Regione Salento fu istituita sulla carta, ma quando si arrivò alla ratificazione in aula, il 29 novembre 1947, essa non era più prevista. Stando all'intervento in assemblea del socialista Vito Mario Stampacchia, la Regione Salento sarebbe stata sacrificata in seguito a un accordo fra DC e PCI in difesa dei forti interessi economici baresi. Principale artefice di questo accordo fu Aldo Moro, magliese di nascita.
Nel 2004 viene istituita la sesta provincia pugliese, la provincia di Barletta-Andria-Trani comprendente come capoluogo tre grosse città e complessivamente dieci comuni scorporati dalle province di Bari e Foggia. Questa provincia è diventata pienamente operativa con le elezioni provinciali del 2009. Recentemente, è stata depositata la proposta di un referendum avente lo scopo d'istituire la Regione Salento, mediante scorporo delle province di Brindisi, Lecce e Taranto dalla Regione Puglia.

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